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ANTONIO PESCE

Antonio Pesce nasce nel 1952 a Molare nel Monferrato, frequenta la scuola d’arte di Acqui Terme e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Inizia l’attività pittorica prediligendo l’acquarello, il disegno e il pastello, con una forte componente di temi sacri; molte le mostre, da Spoleto a Milano.
Nel 1980 inizia l’interesse per le tecniche calcografiche. Nel 1990 da un affinità di pensieri con lo scrittore Marcello Venturi, nasce un progetto che si concretizza in un libro d’arte “Segni del tempo”. L’opera tirata in 75 esemplari è composta da tre incisioni all’acquaforte e da tre scritti.
Negli stessi anni l’amicizia con lo scrittore Mario Rigoni Stern contribuisce a rafforzare lo spirito e l’anima dell’incisore. Nuovi valori umani e nuove sensazioni vengono proiettati nell’opera incisa “ciò che vale e ciò che non vale” e riappare quella sacralità che si era affievolita.
Nel 2003, determinante è stata l’amicizia con Giorgio Trentin presidente dell’associazione incisori Veneti, uomo che ha difeso l’incisione nel suo rigore tecnico e nel suo valore culturale. 
Nel 2008 pubblica un secondo libro d’arte con la poetessa Roberta Dapunt “l’ultima dimora - a mia madre”; dedicato alla madre morta dell’incisore. Il libro è stato tirato in 14 esemplari ed è composto da due scritture e quattro incisioni all’acquaforte. Alcuni titoli delle opere di Antonio Pesce sono tratti da versi di Roberta Dapunt.
A partire dal 2008, parallelamente all'attività incisoria, prende vita una ricerca sul tema del sacro che si concretizza nella realizzazione di installazioni, quadri simili a pale d'altare in cui primeggia il colore bianco, il colore della luce, della purezza, del candore, dell'anima, in varie tonalità o chiazzate d'oro, che rimanda ai muri di antiche chiese, dove la preghiera è sempre un canto che vola verso l’alto.

Iconografie del segno (2019)
Museo Diocesano, Torino

Una mostra di arte sacra e contemporanea.

CREDITI
Regia: Liliana Carugati, Lorenzo Baldi
Fotografia: Liliana Carugati, Lorenzo Baldi
Montaggio: Lorenzo Baldi
Musica: Augustyn Bloch, Litania Ostrobramska, Hac Festa Die, Sonoton
La voce fuori campo è di Antonio Pesce
Girato nel 2019

TECNICA
Standard di produzione: ripresa UHD 25p, montaggio HD 25p
Camera: Panasonic GH5
Supporti: Vinten, iFootage motion control
Ottiche: Panasonic 14-140 mm f 3,5-5,6 - Sigma 18-35 mm f 1.8 -
Tokina 11-16 mm f 2.8
Codec: .mov Prores HQ e .mov 150 Mbps
Postproduzione: Davinci Resolve 15

Iconografie del segno - Intervista a Don Carlo Franco (2019)

Un’intervista al Direttore del Museo Diocesano di Torino, a proposito della mostra di Antonio Pesce.

CREDITI
Regia: Liliana Carugati, Lorenzo Baldi
Fotografia: Liliana Carugati, Lorenzo Baldi
Montaggio: Lorenzo Baldi
Musica: Augustyn Bloch, Litania Ostrobramska, Hac Festa Die, Sonoton
La voce fuori campo è di Antonio Pesce
Girato nel 2019

TECNICA
Standard di produzione: ripresa UHD 25p, montaggio HD 25p
Camera: Panasonic GH5
Supporti: Vinten, iFootage motion control
Ottiche: Panasonic 14-140 mm f 3,5-5,6 - Sigma 18-35 mm f 1.8 -
Tokina 11-16 mm f 2.8
Codec: .mov Prores HQ e .mov 150 Mbps
Postproduzione: Davinci Resolve 15

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