Barbara De Ponti presenta a Milano "Clay Time Code", realizzato presso il MIC, il Museo Carlo Zauli ed il Museo civico di scienze naturali diFaenza. Tra geologia e micro paleontologia, discipline e studi che hanno permesso all’uomo di ampliare la tradizionale misurazione temporale, De Ponti ha ricercato e selezionato alcuni microrganismi fossili e li ha resi protagonisti di una serie di opere che li raffigurano, in scala moltiplicata, utilizzando lo stesso materiale che li contiene e che risale a 4 milioni di anni fa: le Argille Azzurre del mare pleistocenico.
Le Argille Azzurre, già identificate da Leonardo da Vinci e appartenenti ad un preciso territorio (i calanchi del faentino), sono oggi il complesso risultato dell’interazione tra microcosmo e ambiente. Le immagini dei fossili che compongono le argille, ottenute al microscopio a scansione e fornite dai paleontologi, hanno permesso di studiare una precisa alga estinta: la Gephyrocapsa Oceanica, fitoplancton trasportato dalle correnti marine che contribuiva all’ossigenazione del nostro Pianeta.
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