ICK-ACK-OCK - LORIS CECCHINI, riss(e), 21100 Varese
Ick-Ack-Ock. Carta-Forbice-Sasso. Una litanìa che viene da lontano. Chi non ci ha mai giocato da bambino? Si affaccia nella memoria quel ricordo latente di un Io fanciullo, libero di essere e di creare, non ancora soggiogato dalla ordinarietà del reale. E’ uno dei primi giochi che si impara, il più semplice, eppure il bambino sa che in esso è contenuto il segreto dell’universo. Carta-Forbice-Sasso. Da una parte le regole, dall’altra il caso. Tre elementi prefissati, una legge che li governa, un risultato imprevedibile e diverso ad ogni lancio. E’ la potenza generativa di un numero finito di oggetti che in un assemblaggio continuo disvela l’onnipotenza del possibile. Carta-Forbice-Sasso. Un costruttore di mondi sa che manca all’appello un ultimo ingrediente, lo stupore. Le cose ci chiamano prima che ce ne rendiamo conto, senza che sappiamo dire il perché. Bisogna lasciare una porta sempre aperta alla seduzione della materia, che sia l’affilatezza della forbice, la potenza del sasso o la malleabilità della carta. In fondo, non siamo mai noi a giocare, ma è il gioco a giocarci. E allora: Carta-Forbice-Sasso.
Elena Bray
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