La costruzione della Villa Reale fu voluta dall'imperatrice d'Austria Maria Teresa, quale residenza estiva per la corte arciducale del figlio Ferdinando d'Asburgo-Este, La scelta di Monza fu dovuta alla salubrità dell'aria e all'amenità del paese, ma esprimeva anche un forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale.
L'incarico della costruzione, conferito nel 1777 all'architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni. Il Piermarini si ispirò al Castello di Schönbrunn, in particolare per la pianta ad U rovesciata, e alla Reggia di Caserta del suo maestro Vanvitelli. L'estensione è vastissima: 700 locali per un totale di 22.000 m².
Nel periodo napoleonico, Eugenio di Beauharnais, dal 1805 viceré dell'appena costituito Regno d'Italia, fissò la sua residenza principale nella Villa..
Il nuovo viceré commissiono all’architetto Luigi Canonica la costruzione del teatrino di corte e ne estese i giardini, realizzando quello che oggi è noto come “Parco di Monza”.
Con il ritorno degli Austriaci, dopo la caduta di Napoleone (1815), il viceré Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena, appassionato di botanica, arricchì il parco e i giardini di nuove essenze e fondò nel parco una scuola per formare dei giardinieri professionisti.
Con la fine della seconda guerra di indipendenza (1859) la Villa Reale divenne patrimonio di Casa Savoia. Nel 1868 fu donata da Vittorio Emanuele II al figlio, il futuro Umberto I in occasione del suo matrimonio con Margherita di Savoia.
Il 29 luglio 1900 Umberto I fu assassinato proprio a Monza. A seguito dell'evento luttuoso, il nuovo Re Vittorio Emanuele III fece chiudere la Villa Reale e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi.
Dopo la II Guerra mondiale, con l'avvento della Repubblica, l'ala sud è diventata patrimonio dello Stato, mentre Il resto della Villa Reale è amministrata da Comune di Monza e Regione Lombardia.
Dal 2012 al 2014 si sono svolti i lavori di restauro della villa ed oggi si possono visitare gli appartamenti reali di Umberto I e di Margherita di Savoia che conservano ancora parte degli arredi, oltre alle sale di rappresentanza e gli altri appartamenti privati.
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